DER è un acronimo che sta per Distributed Energy Resources e che rappresenta un nuovo paradigma per la pianificazione del sistema energetico. Il termine fa riferimento a un nuovo modello organizzativo delle unità di generazione energetiche, spesso più piccole rispetto a quelle fornite dai sistemi industriali e commerciali, ma destinate a migliorare l’intero sistema. Che caratteristiche hanno queste nuove fonti?
Si tratta di risorse energetiche distribuite, decentralizzate e installate spesso fuori dalla rete, tutti elementi che giocano un ruolo fondamentale, e che includono unità solari fotovoltaiche, impianti di generazione eolica e altri sistemi di immagazzinamento.
È bene far notare che i sistemi di tipo DER non sono sotto il controllo dei gestori di rete che quindi non possono spostare le nuove unità come si fa normalmente nel caso di quelle termiche. Le logiche di chi controlla l’intera filiera, a fronte di tutto questo, potrebbero, quindi, mutare.
Nel funzionamento di una rete che presuppone questa nuova struttura, una parte delle risorse è integrata e i generatori, di conseguenza, funzionano a potenza ridotta in modo da "accelerare" ciò che succede a livello locale.
Le risorse energetiche distribuite sono in genere pulite, possono essere misurate da contatori intelligenti e, in generale, aiutano a migliorare l’efficienza di tutti gli impianti.
La generazione distribuita (pannelli solari o microgeneratori eolici), l'accumulo di energia (batterie o accumulo termico), peraltro, potrebbero influenzare positivamente l’introduzione dei veicoli elettrici. L'efficienza energetica, elemento non secondario, si traduce anche in una evidente riduzione dei gas serra.
Tutte queste promesse importanti dipendono dall’analisi dettagliata dei consumi. Misurando le esigenze energetiche, il bilanciamento tra quanto i consumatori domandano e offrono, si potrà, pertanto, avvantaggiare tutta la rete di distribuzione.
Dal punto di vista pratico, i dati dei contatori di nuova concezione potranno informare su ciò che sta accadendo sulla rete in orari e luoghi specifici, misurare la quantità di elettricità esportata o prelevata da alimentatori e trasformatori in uso dagli utenti.
Gli strumenti tradizionali di pianificazione e valutazione del sistema elettrico devono necessariamente evolversi per soddisfare al meglio le esigenze dei clienti e del mercato. Il percorso per integrare e accogliere con successo il modello di risorse energetiche distribuite è disseminato di ostacoli politici, ipotesi fuorvianti, complessità tecnica e normativa.
Si potrà passare un giorno dalla fornitura di energia elettrica unidirezionale a quella che prevede flussi multidirezionali? L'industria richiede nuovi modi per garantire la stabilità della rete e fare nuove proposte al mercato. Per fortuna, la democratizzazione dei dati si traduce in una serie di nuove opportunità sul versante delle analisi dettagliate. Saranno soprattutto queste a supportare la pianificazione del nuovo sistema.
I dati, d'altra parte, sono lo strumento che abilita e dà credibilità all’innovazione tecnologica tutta. Anche la narrazione di un nuovo sistema di forniture energetiche non sembra sottrarsi a questo schema. I big data sono generalmente associati a tre concetti chiave: volume, varietà e velocità, meglio definiti come “quanti sono”, “che caratteristiche hanno” e “quanto velocemente variano”. Recentemente sono emerse due "V" probabilmente decisive: valore e veridicità.
Nel caso specifico della transizione energetica, possono avere un valore intrinseco, ma possono anche essere privi di valore. L'accesso a dati affidabili sul consumo e sulla produzione di elettricità sarà fondamentale. La rapida diffusione di tecnologie iperlocalizzate e orientate a questo scambio è alle porte.
Le attuali tendenze nel settore dell'energia solare, del riscaldamento e del raffreddamento dei veicoli elettrici, dello stoccaggio, se adeguatamente analizzate garantiranno che la fornitura di elettricità rimarrà sicura, affidabile, efficiente in termini di costi e in grado di supportare anche i nostri obiettivi ambientali.