Quello del 5G è un mercato ancora agli inizi, con una filiera in costruzione, ma nell’ultimo anno gli sviluppi sono stati significativi. In primo luogo, è aumentata la copertura ed è stato avviato il mercato consumer. Nel mercato business, sono emersi i primi casi d'uso e i benefici concreti che la nuova tecnologia può portare, come i minori costi di alcuni processi, l'aumento della produttività e la riduzione delle emissioni. Quasi un centinaio le startup internazionali attive nel settore, che hanno raccolto complessivamente 2,2 miliardi di dollari.
"Il 5G costituirà un abilitatore fondamentale per la trasformazione digitale del Paese, offrendo la possibilità di costruire servizi e applicazioni non pensabili con le reti attuali. Ci arriveremo per fasi successive, perché questo traguardo richiede di mettere al loro posto una serie di tasselli”, ha affermato Giovanni Miragliotta, Responsabile Scientifico dell'Osservatorio 5G & Beyond della School of Management del Politecnico di Milano, nell’illustrare i risultati della nuova ricerca condotta dall’Osservatorio. “Questi dodici mesi hanno messo ancora più in luce la dicotomia che esiste tra la chiarezza dei bisogni e delle prestazioni attese dal 5G e, per contro, la portata degli investimenti richiesti, la complessità della catena del valore da creare e la necessità di avere grandi reti pubbliche ad ampia copertura e dalle alte prestazioni. Perché la rivoluzione del 5G si possa compiere, servono convinzione e investimenti da parte di tutti, privato e pubblico, filiera e aziende utenti”.
E proprio da parte delle aziende end user, le potenziali utilizzatrici di questa tecnologia, risulta evidente come sia in aumento la conoscenza del 5G: il 30% ha un livello di conoscenza elevato o almeno buono, contro il 24% del 2020; e soltanto il 27% non ne conosce affatto le caratteristiche (era il 48% lo scorso anno). Le imprese dimostrano anche una maggiore consapevolezza delle opportunità offerte dal 5G, con il 34% che le valuta positivamente e si sta attivando per capire come sfruttarle (14 punti in più del 2020) e il 30% che dichiara di aver avviato progetti e iniziative pilota in questo ambito o di volerlo fare nel prossimo anno. In particolare nella filiera ICT il 43% delle aziende ha attivato o intende attivare progetti 5G nei prossimi 12 mesi. “Ora è il momento di sfruttare l'esperienza dei primi casi e la maggiore maturità delle imprese per investire e per far crescere un mercato con grandi opportunità da cogliere”, si sottolinea nel report.
Oltre alle caratteristiche più note, sono tre le novità architetturali di grande prospettiva che spingeranno lo sviluppo del 5G.
L'arrivo delle reti 5G sta modificando la filiera tradizionale delle telecomunicazioni mobili per lo sviluppo di progetti B2b. Le reti di nuova generazione richiederanno nuovi ecosistemi con una collaborazione tra aziende TLC e altre realtà, anche di settori differenti (come i cloud provider o i fornitori di servizi di cybersecurity).
Per Ivano Asaro, Direttore dell'Osservatorio 5G & Beyond, “oltre al ruolo centrale delle aziende utenti, la nuova catena del valore richiede l’ampliamento delle competenze (sia specialistiche di rete, sia legate ai domini verticali di applicazione del 5G). Importante sarà anche il coinvolgimento delle startup, per perseguire al meglio l'obiettivo di sviluppare servizi innovativi, introducendo un punto di vista e un know-how nuovi".
La ricerca ha censito 98 startup internazionali 5G finanziate fra il 2016 e il 2020, per un totale di 2,2 miliardi di dollari di capitali raccolti, pari ad un investimento medio di 26 milioni di dollari. Le principali tecnologie 5G sfruttate sono l'Edge Computing (21% delle startup), seguito dall'URLLC - Ultra Reliable Low Latency Communications (9%), ma si diffonde l'interesse anche per l'Open RAN. Tra le tecnologie “ancillari”, le più esplorate sono l'Artificial Intelligence (30%) per offrire servizi alle aziende clienti e ottimizzare la gestione della rete, e l'Internet of Things (28%).