L’era che stiamo attraversando è caratterizzata da grandi cambiamenti, primo tra tutti la consapevolezza di doverci prendere cura della salute del nostro Pianeta. Le politiche nazionali e comunitarie sono tutte volte in questo senso: l’obiettivo è quello di ridurre il più possibile l’impatto sulla Terra. La ricerca di una via green, con il progressivo abbandono dell’utilizzo delle fonti fossili, è il motore primario che spinge la realizzazione di progetti sostenibili che possano condurre a una vera e propria transizione energetica. Per far ciò, ovviamente, non bastano le sole politiche: serve dotarsi di infrastrutture e tecnologie altamente innovative. Pmi e startup stanno lavorando in questa direzione, grazie anche all’utilizzo del crowdfunding. Il settore del crowdfunding energetico, dall’inizio del suo percorso nel 2012, è in costante crescita. Lo dimostra il progressivo incremento del numero di progetti finanziati e la mole di denaro investiti.
Nato con l’esigenza di responsabilizzare i cittadini attraverso la promozione di progetti comunitari dal basso, il crowdfunding energetico ha subito un’evoluzione: un importante studio pubblicato da Euro Heat and Power ha evidenziato, infatti, che lo strumento si è differenziato e tra i promotori dei progetti non figurano più singole comunità locali ma anche soggetti più istituzionali. Alla fine del 2017 la percentuali di progetti promossi da aziende superava il 90% del totale del settore.
Il 90% delle piattaforme hanno come finalità la raccolta di capitali in cambio di una remunerazione futura. Il modello più diffuso è l’equity crowdfunding ma, con la crisi data dalla pandemia, il volume di investimenti provenienti da lending crowdfunding è quello destinato a dare maggiori introiti. Secondo una proiezione il volume di investimenti lending sarà di circa 400 milioni di euro.
Gli analisti hanno individuato due fattori preponderanti nell’incremento dell’utilizzo di questo valido strumento di finanziamento:
A ciò si aggiunge anche il fatto che i cittadini investitori traggono benefici economici: la possibilità di investire anche somme modeste in progetti green può consentire, sempre secondo gli studi, un rendimento medio che oscilla tra il 4 e il 9%. I cittadini, in questo modo, sono una parte attiva molto importante nel processo di transizione energetica e secondo i dati la sostenibilità ambientale e la trasparenza incidono come motivazioni tanto quanto l’eventuale ritorno economico.
Il crowdfunding energetico è fondamentale anche nello sviluppo di progetti che abbiano al loro centro le fonti di energia rinnovabili come l’eolico o il solare ma la prevalenza sembra essere legata al fotovoltaico (il 70% del totale). In crescita anche i progetti sull'efficienza energetica e nel settore delle bioenergie. Progetti di energie derivanti da fonti marine e geotermie stanno iniziando a svilupparsi.
L’Europa è la sede con più investimenti: in testa Gran Bretagna, Francia, Germania, Olanda ma anche l’Italia ha fatto partire i suoi primi importanti progetti.