Finanziamenti per progetti sociali e culturali: il crowdfunding civico

Redazione BacktoWork 13/01/2021

Come è noto, il crowdfunding è una forma di finanziamento oggi molto diffusa per la raccolta di fondi dedicata a progetti imprenditoriali e creativi. Si attua attraverso siti web che fungono da piattaforma e da punto di incontro tra fundraiser e finanziatori. Il crowdfunding civico non è altro che una forma di finanziamento di progetti sociali e culturali a vantaggio della cittadinanza.

A organizzare il crowdfunding civico, quindi, non sono startup o società di capitali, bensì Pubbliche Amministrazioni, organizzazioni non profit, piccole imprese o gli stessi cittadini, allo scopo di realizzare opere pubbliche: ne sono un esempio la riqualificazione dei quartieri di una città, lo sviluppo del territorio e delle comunità o ancora progetti di sviluppo ecologico, energetico ed economico.

I diversi modelli e le caratteristiche

Le campagne di raccolta fondi a scopo sociale o civico possono essere basate sui diversi modelli di crowdfunding esistenti: donation based, reward based, equity based, lending based o ibridi. I cittadini sono parte integrante del processo decisionale, essendo coinvolti in qualità di donatori o finanziatori.

Le Pubbliche Amministrazioni possono partecipare in diversi modi: ad esempio, sponsorizzando una parte del progetto o mettendo a disposizione le piattaforme necessarie al lancio delle campagne.

Ci sono casi in cui le PA non partecipano in prima persona al crowdfunding civico, ma si limitano a selezionare le iniziative nelle quali ritrovano i propri valori e obiettivi e collaborano con queste ultime per co-finanziare progetti.

I vantaggi 

Il crowdfunding civico offre il vantaggio, per le amministrazioni pubbliche, di entrare in sintonia con gli interessi della comunità, attraverso la conoscenza di quei progetti che i cittadini sono disposti a finanziare.

Inoltre, il crowdfunding genera un maggiore coinvolgimento dei cittadini nelle attività di sviluppo del territorio, con un aumento del senso di appartenenza alla collettività.

In questo modo si ottiene anche una maggiore visibilità per i progetti di pubblica utilità; ciò determina una maggiore probabilità di successo di un progetto, grazie al coinvolgimento diretto dei cittadini nel finanziamento.

Gli svantaggi 

A fronte dei vantaggi, esistono anche dei punti deboli. Uno di questi è, ad esempio, la scarsa conoscenza delle piattaforme di crowdfunding da parte dei cittadini, ma anche degli operatori sociali. Anziché partecipare al finanziamento tramite il crowdfunding, alcuni donatori possono preferire mezzi di pagamento più tradizionali, come il bonifico bancario. 

Un altro punto critico del crowdfunding civico è la rigidità delle pubbliche amministrazioni, che l’ampia flessibilità del mezzo non sempre riesce a bilanciare.

Il crowdfunding civico in Italia

In Italia sono state realizzate, a tutt’oggi, molte campagne di crowdfunding civico, a opera dei Comuni o di altre amministrazioni pubbliche. Ciò è avvenuto sia in collaborazione con piattaforme già esistenti (generaliste come Eppela, Produzioni dal Basso o Starteed), sia con piattaforme create ad hoc per un determinato progetto. Fra le campagne di maggior rilievo vi è quella condotta dal comune di Milano, che in tre settimane ha raccolto 60mila euro per progetti di riqualificazione dei quartieri.

Sempre a Milano, altri progetti sono ancora in fase di raccolta fondi, mentre nei primi mesi del 2021 partirà sarà la volta di altri 13 progetti selezionati tramite un apposito bando. Altre iniziative degne di nota sono quelle lanciate in Alto Adige da Crowdfunding Südtirol a partire dal 2016.


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