Il collezionismo è tra tutti gli hobby uno tra i più diffusi al mondo: il motivo principale è sicuramente il piacere nel trovare e possedere un determinato pezzo raro, ricercato per molto tempo. La possibilità di trarre guadagno da questa passione è, inoltre, la speranza che implicitamente portano con sé tutti quelli che si approcciano a questo mondo. Quando si parla di collezioni, tra le tante possibili, quella più famosa per antonomasia riguarda i francobolli.
Il fascino della filatelia coinvolge diverse generazioni e tutti sperano di trovare in cantina o in soffitta, in vecchie lettere, quel particolare bollo dentato di grande valore.
I francobolli di grande valore sono molto rari, spesso si tratta di esemplari unici e proprio questi ultimi, nel corso degli anni, sono stati venduti all’asta per cifre altissime. Gli esperti di filatelia indicano alcune delle caratteristiche che, secondo il loro parere, farebbero aumentare il valore di un francobollo: innanzitutto valgono di più quelli viaggiati (usati e timbrati), rispetto a quelli nuovi; in seconda battuta l’intero stock può rendere molto più di un singolo pezzo, a meno che questo non sia particolarmente raro. I francobolli che hanno il maggior valore in assoluto sono, comunque, quelli che presentano errori di stampa e altre anomalie tipografiche. Molto preziosi pure quelli con una tiratura limitata a pochissimi pezzi.
In Italia il caso più famoso e conosciuto da tutti è rappresentato dal Gronchi Rosa – il suo valore oscilla a seconda di diversi fattori e va dai 900 euro, se nuovo, a un massimo di 30.000 – ma non è quello che vale di più: il record spetta a Error of Colour; rarità, ottimo stato di conservazione e un errore di stampa hanno fatto raggiungere al pezzo, in origine giallo e poi emesso col colore blu nel 1859, un valore d’asta di 1,8 milioni di euro. L’Error of Colour è tra i dieci francobolli più preziosi al mondo.
Emesso nel 1860 dal Granducato di Toscana in un esiguo numero di pezzi, il 3 Lire di Toscana Faruk deve la sua preziosa importanza anche alla sigla IT: un testamento che suggerisce come si era vicini all’idea di Italia unita. A oggi sono famosi due esemplari di cui uno è stato venduto per 500.000 euro.
Sempre del 1860 ma emesso dal Regno delle Due Sicilie il Trinacria è il terzo francobollo italiano più prezioso, il suo valore è di 380.000 euro.
Allargando la visuale al resto del mondo, il francobollo antico più prezioso è il British Guyana 1cent Black Magenta la cui eccezionale rarità è data dal fatto che ne esiste un unico esemplare. Il suo valore è di 9 milioni di euro.
Il Treskilling Yellow, stampato in Svezia inizialmente di colore verde, deve il suo valore (2 milioni di euro) al fatto che, per errore, un solo esemplare fu stampato in giallo. Una curiosità: il pezzo fu trovato da un bambino mentre rovistava nella soffitta dei nonni.