Gaia Segattini (GSK): "Puntiamo alla crescita, senza rinunciare a sostenibilità e responsabilità sociale e produttiva"

Redazione BacktoWork 21/05/2023

Non collezioni, ma una serie di "mono prodotti" continuativi realizzati con filati provenenti principalmente da giacenze di produzione di qualità oppure rigenerati, per aiutare i clienti a costruire in modo consapevole il proprio guardaroba. Così nascono i capi iconici e non convenzionali di Gaia Segattini Knotwear, società fondata nel 2019 e nell'aprile 2022 diventata società benefit. Più di 20.000 clienti hanno già acquistato un capo GSK, e oggi fanno parte di una community coesa e colorata, asset strategico per la Società, fonte di ispirazione e di scambio costante e fondamentale capire i desideri, le necessità e le aspirazioni dei clienti. Del progetto e dei futuri sviluppi abbiamo parlato con Gaia Segattini, founder e CEO di GSK. 

Che cosa racconta lo stile di Gaia Segattini Knotwear?

Lo stile di Gaia Segattini Knotwear è grafico e dal forte contrasto di colore, privilegia i fit over, avvolgenti e spesso genderless. Il colore ed il grafismo attirano persone che scelgono il sorriso, che sono amanti di architettura, design ed arte contemporanea oltre che particolarmente sensibili verso i temi di responsabilità sociale e produttiva

Qual è stata la chiave per creare una Community così affiatata?

Puntare sulla differenza, su riferimenti di cultura pop specifici, la trasparenza nel racconto di filiera ed un forte senso dell’umorismo. Inoltre, un aspetto che spesso manca nel mondo della moda tradizionale: l’ascolto, che noi attuiamo ogni giorno rispondendo direttamente a decine di messaggi sui social ed incontrando dal vivo i nostri clienti più volte all’anno durante gli eventi Pop up il cui scopo, oltre che la vendita è proprio lo sviluppo di una maggiore empatia ed intuito verso le esigenze di chi ci segue. La qualità e la forte portabilità dei nostri capi ha fatto il resto: abbiamo creato una community che si riconosce e fa amicizia in tutta Italia tramite le nostre maglie. 

Quali sono gli scenari economici possibili e le criticità che prevedete?

Viviamo uno scenario di mercato estremamente fluido in cui fare previsioni è oggettivamente complesso. Siamo nati 4 anni fa di cui 2 di pandemia, assistendo, durante e dopo, a un forte cambiamento delle modalità e motivazioni di acquisto, oltre a fenomeni geopolitici e macroeconomici che per una realtà come la nostra, digitale ma che si fonda su un modello produttivo tradizionale, sono sicuramente rilevanti. Detto questo siamo molto fiduciosi perché ogni giorno vediamo uno spostamento deciso e sempre più forte dei consumatori verso brand come il nostro, che si fanno testimoni di cause rilevanti per la società e quotidianamente si impegnano concretamente per avere impatto. Il nostre forte legame di community inoltre ci garantisce sensibilità immediata ai cambiamenti e di conseguenza trasformazione e problem solving veloci.

Gaia Segattini Knitwear

Capi di abbigliamento sostenibili e inclusivi, realizzati con filati rigenerati e di giacenza

Scopri il crowdfunding →

Chi sono i vostri competitor e qual è l’elemento disruptive del vostro business model che vi contraddistingue?

Identificare un nostro concorrente diretto è davvero difficile. Infatti, guardando al nostro mercato di riferimento, trovare brand capaci di abbinare il nostro modello operativo a un prodotto dallo stile iconico e riconoscibile come quello delle nostre maglie, a parità di fascia di prezzo, modello responsabile, misura d'impresa e legame di community,  rischia di essere come cercare un ago in un pagliaio. Tendiamo a confrontarci con il mondo del fashion tradizionale, da cui prendiamo le distanze grazie alle caratteristiche stesse dei nostri prodotti: una vestibilità pensata per tutte le fisicità e uno stile fortemente influenzato dalla cultura pop e che strizza l’occhio a ispirazioni che provengono dai mondi anglosassone e giapponese. Infine, i nostri sono prodotti fatti per durare  e per cambiare la percezione di qualità di acquisto. Direi comunque che il nostro elemento differenziante è il concetto di umanità.

Quali sono i vostri obiettivi di medio e lungo periodo? E quelli della campagna di crowdfunding?

Il nostro obiettivo è la crescita. Una crescita, però, senza scendere a patti rispetto al nostro modo di fare impresa. Abbiamo, infatti, un mercato già importante e in crescita, fatto da tutte quelle persone che sentono di dover prendere le distanze dai modelli di consumo più tradizionali. E il crowdfunding è pensato proprio per dotarci di quegli strumenti necessari per abilitare la crescita, strumenti quali: un’organizzazione più strutturata sia a livello di management, sia a livello più operativo, il bilanciamento dei canali digitale e fisico per raggiungere quei consumatori ancora reticenti a comprare online e un miglioramento della user experience grazie a un rinnovato sito web.


Potrebbe interessarti anche:

health green

Il biotech italiano in prima linea per una ripartenza sostenibile

green

Cos'è la circular economy? Significato e opportunità

agri-food green

Bioeconomia: Italia terza in Europa, boom di startup nel 2020