Secondo un’indagine condotta da BDO, i manager italiani intendono puntare sull’innovazione tecnologica e l’adozione di soluzioni digitali per sostenere le proprie imprese nei mesi futuri. Nei piani per la ripresa post Covid saranno centrali anche la valorizzazione dei talenti e il lancio di nuovi prodotti e servizi.
La pandemia di Covid quale banco di prova per le imprese. In Italia, il primo Paese del Continente ad essere colpito dall’emergenza, le ripercussioni sono state definite rilevanti o gravi dal 38% dei manager nostrani, con conseguenze che vanno da significative perdite in termini di ricavi a difficoltà finanziarie e problemi di cassa.
Per rispondere nell’immediato all’emergenza, l’Italia - storicamente in ritardo sulla digitalizzazione - ha adottato nell’84% dei casi lo smart working per consentire la continuità del business. E prospettando un autunno incerto nel timore di una seconda ondata, il 42% dei manager intervistati da BDO ha dichiarato di volerne incrementare l’utilizzo fra i dipendenti nel prossimo futuro. Una scelta, questa, che sicuramente avrà un impatto anche sulle città, ridisegnando il tessuto urbano in termini di mobilità e occupazione degli spazi.
Tuttavia, per affrontare la crisi e limitare i danni economici è stato necessario per le aziende operare anche un importante taglio dei costi, soprattutto in Italia rispetto al resto d’Europa. Il 39% di esse ha ridotto i salari dei propri dipendenti o ha fatto ricorso a strumenti per integrare gli stipendi; un altro 39% ha stipulato nuovi contratti con i fornitori e circa il 35% ha dovuto sospendere l’attività in modo temporaneo.
Dallo studio realizzato da BDO emerge come la pandemia abbia costretto le imprese a rivedere le proprie priorità per i prossimi mesi. In Italia il 26% di tutte le aziende intervistate, infatti, mira, in primis, a garantire la stabilità finanziaria e un altro 26% ha come obiettivo quello di mantenere la propria quota di mercato.
Il 33% dei manager italiani ritiene, tuttavia, che sarà necessario rivedere il proprio business model nei prossimi mesi, così come la supply chain, messa a dura prova durante la crisi, che il 23% ha valutato essere molto più vulnerabile di quanto pensassero.
In un futuro incerto, i manager italiani scelgono di puntare, in larga parte, sull’adozione di nuove tecnologie e soluzioni digitali (71%), ma anche sulla valorizzazione dei talenti e sul lancio di nuovi prodotti e servizi (61%).
Infine, il 32% dichiara come la sostenibilità sia diventata, dopo la crisi, ancora più importante per il business. Considerando che un altro 35% ne conferma l’importanza, una percentuale complessiva pari al 67% dei top manager intervistati si dedicherà alla ricerca di un nuovo equilibrio ambientale, sociale ed economico.
“L’impatto della pandemia ha inevitabilmente costretto le aziende a rivedere le proprie priorità ma, allo stesso tempo, ha creato una grande opportunità per ripensare, in maniera costruttiva, a nuovi modelli di business”, sottolinea Simone Del Bianco, Managing Partner di BDO in Italia. “È una grande occasione per puntare su innovazione, digitalizzazione e talento delle persone. Infine, le difficoltà che si sono mostrate sulla supply chain a filiera lunga, difficoltà di approvvigionamento e costi, faranno ripensare l’intero sistema favorendo il reshoring” conclude Del Bianco.