Solo fino a pochi anni fa, non era comune sentir parlare di biotecnologie in ambito finanziario. Oggi invece il settore è uno fra quelli con le migliori prospettive di crescita. Investire nelle aziende che si occupano di biotecnologie, o biotech, può rivelarsi molto profittevole: i dati parlano chiaro.
I ricavi del settore biotech hanno fatto registrare una forte accelerazione nel 2010, anno in cui l’aumento è stato del 10,5%. Il picco più alto è stato raggiunto nel 2014, quando hanno toccato un +32,6%. Nel biennio successivo la crescita è rallentata, pur mantenendo un segno positivo. Tra il 2017 e il 2020 la crescita si è sempre attestata intorno al 10% annuo.
Una definizione molto chiara di cosa siano le biotecnologie è quella dell’Onu: “applicazioni della scienza e della tecnologia agli organismi viventi, o a loro parti, prodotti e modelli, al fine di alterare i materiali viventi e non viventi, per produrre conoscenza, beni e servizi”. In pratica, il termine indica gli strumenti tecnologici che sfruttano le conoscenze delle scienze della vita per testare su organismi viventi soluzioni ai problemi nei campi della salute, dell’agricoltura, dell’ambiente e dell’industria.
Le quotazioni delle aziende biotech possono dipendere da molti fattori, tutti cruciali per il buon fine dell’investimento.
La parola d’ordine è: informarsi. In primo luogo, è bene conoscere i test clinici di trattamenti e strumenti condotti dall’azienda sulla quale si vuole investire, i risultati ottenuti, le approvazioni ricevute da parte delle autorità di sorveglianza della salute.
Parimenti va sempre posta attenzione alle leggi e alle normative relative a questo settore di attività, soprattutto ai loro aggiornamenti.
È molto importante, inoltre, informarsi circa le partnership strategiche, in particolare quelle strette con grandi case farmaceutiche che spesso finanziano società, ma anche le attività con altre industrie biotech, dal momento che queste permettono di ridurre costi e tempi delle ricerche, aumentando quindi il valore della quotazione.
Importanza va data anche alla copertura mediatica che riceve l’azienda sulla quale si vuole investire.
La categoria delle biotecnologie non si limita al solo settore della medicina, ma integra altri settori. Esistono infatti imprese di biotech specializzate in agricoltura, negli OGM, nell’ambiente marino, per lo studio delle alghe, nel settore delle bioenergie o in quello delle biomasse, ma anche per lo sviluppo di lenti a contatto per diabetici, impianti neuronali e chip sottocutanei.
Le aziende biotecnologiche vengono classificate in quattro grandi categorie:
Amgen è una società con un volume d’affari superiore ai 10 milioni di dollari. Produce farmaci innovativi per la cura di patologie gravi. La sua quotazione è cresciuta del 194% negli ultimi 10 anni (tolti i dividendi), e registra utili trimestrali in costante aumento.
Celgene Corp è un gruppo specializzato nell’ideazione, sviluppo e vendita di prodotti per le terapie oncologiche per il trattamento delle infiammazioni del sistema immunitario. Ha forti partnership con le più importanti aziende farmaceutiche a livello mondiale, fra cui la svizzera Novartis. Nell’ultimo decennio, a Wall Street Celgene è cresciuta del 490%.
Altre aziende biotech ben quotate sul mercato Euronext troviamo quelle dei gruppi Orchard Therapeutics, CRISPR Therapeutics, DNA Script, Enterome, Celyad, Aelix Therapeutics, AMSilk, Virion, Argenx e Gamma Delta Therapeutics. La maggior parte di questi valori è disponibile per il trading online o può essere integrata al proprio portafoglio di valori di Borsa.
Il settore da tenere d’occhio nella scelta dell’azienda biotech su cui investire è soprattutto quello farmaceutico. Non è facile comprendere e saper interpretare il settore delle biotecnologie, per via delle sue tecnicità e delle sue specificità; è necessario interessarsi alla scienza e al progresso tecnologico, seguire le notizie su queste società, che sono abbastanza frequenti, a volte quotidiane, e rendono possibile seguire l’evoluzione dei test sui prodotti o la nascita di nuovi trattamenti capaci di incidere significativamente nel settore della medicina.
Volendo restare in Italia, si può investire a Piazza Affari nei titoli di BB Biotech, una società d’investimento di diritto svizzero quotata a Milano nel segmento STAR. Il portafoglio di BB Biotech è costituito dalle 20 alle 35 aziende biotecnologiche, tra le quali si possono trovare le top holdings (aziende con fatturati e utili solidi e stabili nel tempo, come la già citata Celgene), e partecipazioni minori, ovvero nuove società biotech attive in ricerca e sperimentazione su prodotti dalle buone prospettive di successo.
Tra i prodotti di BB Biotech compaiono quelli della Novo Nordisk, come Victoza, destinato al trattamento del diabete, o quelli di Ionis Pharmaceuticals, con il farmaco Spinraza dedicato alla cura dell’atrofia muscolare spinale.
Per il portafoglio di BB Biotech gli esperti stimano una crescita al 20% per il triennio 2021-23, calcolando sia gli utili delle singole società che fanno parte del portafoglio, sia le approvazioni di nuovi farmaci.
Di quasi tutte le aziende di biotecnologie quotate in Borsa si può avere la quotazione sui principali mercati europei o internazionali, selezionando il settore di attività “biotecnologie” dalla piattaforma di trading online o tramite i siti specializzati.
Tra le alternative di investimento si annoverano i fondi attivi:
Un’altra possibilità è quella di investire in ETF (Exchange-Traded Found), cioè fondi a gestione passiva. Sono una sorta di paniere di titoli, il cui guadagno è dato dalla somma delle performance dei singoli strumenti su cui il fondo investe. Sono negoziati in borsa come i titoli azionari, con il vantaggio di poter vendere i titoli in qualunque momento.