La Space Economy vale 447 miliardi a livello mondiale, Italia tra i Paesi leader

Redazione BacktoWork 29/12/2021

Il valore globale generato dalle attività connesse alla Space Economy è risultato pari a 447 miliardi di dollari nel 2020, il doppio del valore realizzato solo dieci anni fa. L’Italia vanta un buon posizionamento competitivo, come emerge dai dati relativi al commercio internazionale e alle attività di R&S e innovazione. A fotografare le dinamiche e le potenzialità della filiera è un recente studio di Intesa Sanpaolo presentato in occasione della Giornata Mondiale dello Spazio. 

L’economia dello Spazio in Italia

La Space Economy include una varietà di attori, differenti sia per tipologia che per specializzazione produttiva, ma tutti caratterizzati dalla forte attenzione all’innovazione tecnologica: dalle università alle agenzie nazionali, dai centri di ricerca al mondo imprenditoriale. 

La filiera produttiva italiana risulta completa e conta 286 imprese, con la presenza sia di produttori di veicoli spaziali, lanciatori e satelliti, che di soggetti specializzati in servizi e prodotti ad alto valore aggiunto.

Ad alcuni grandi player, integrati e con un’offerta molto diversificata, si affiancano una moltitudine di Pmi e di startup innovative che operano in nicchie produttive e che offrono soluzioni personalizzate e all’avanguardia

Un ecosistema complesso e multidisciplinare, che integra industria manifatturiera ad alto contenuto tecnologico e servizi avanzati, in cui gioca un ruolo di primissimo piano la ricerca scientifica

Proprio questa commistione permette continui trasferimenti di conoscenza e favorisce la collaborazione tra i diversi soggetti della filiera, spinti a lavorare congiuntamente per mettere a fattor comune le rispettive conoscenze e competenze. 

Il posizionamento competitivo italiano

Nonostante la crescita degli investimenti del settore privato, le risorse pubbliche rappresentano ancora (e lo saranno anche per i prossimi anni) il driver di sviluppo più rilevante. 

L’Italia si colloca in settima posizione tra i Paesi del G-20 per budget di spesa pubblica nel settore spaziale in rapporto al PIL, e al secondo posto per incidenza della R&S pubblica in tema Spazio sul totale (al 2020 circa 1,5 miliardi di euro), evidenziando il ruolo strategico che il settore riveste per lo sviluppo futuro del Paese. 

Anche l’attenzione riservata al tema nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, così come la recente scelta di Milano per l’organizzazione del Congresso astronautico internazionale nel 2024, confermano questo interesse e la consapevolezza della strategicità della filiera. 

L’Italia ha una quota sulle esportazioni mondiali del 6,9% (media 2015-2019, dati in dollari correnti) e si posiziona al quarto posto a livello globale, dopo Stati Uniti, Francia e Germania, registrando un miglior posizionamento rispetto al dato dell’intera economia, dove il nostro Paese (con un peso di circa il 3% sulle esportazioni mondiali) occupa la nona posizione nel ranking internazionale. 

I due mercati più rilevanti, sia in termini di sbocchi commerciali che come fonte di approvvigionamento, sono Francia e Germania; un dato che riflette anche le strette relazioni che si creano nella partecipazione a progetti europei

Anche in termini di attività innovativa il nostro Paese evidenzia un buon risultato, collocandosi al quinto posto tra i principali Paesi brevettatori, con una quota del 4,1% sui brevetti mondiali afferenti alla Space Economy (anni 2013-2018), che si raffronta con l’undicesima posizione per il totale brevetti. 

Una nuova corsa allo Spazio: la New Space Economy

Dalla diffusione dell’industria satellitare al turismo spaziale, dallo sfruttamento delle risorse extra-terrestri ai servizi ad alto valore aggiunto legati alla diffusione di nuove tecnologie, lo Spazio offre sempre più opportunità, con ricadute importanti sulle attività a Terra in numerosi ambiti di applicazione. 

“Le enormi potenzialità economiche legate alla Space Economy - si legge nel report - spingono verso una nuova corsa allo Spazio, che porterà alla definizione di nuovi equilibri geopolitici internazionali e che renderà necessario anche un rinnovato framework normativo. Ci troviamo oggi ad un punto di svolta importante con l’ingresso di un sempre maggior numero di attori privati e lo sviluppo commerciale del settore, che amplia l’offerta di prodotti, mercati e aree di business, portando a parlare di New Space Economy”. 


Potrebbe interessarti anche:

business management industry

Industria 4.0: i profili professionali più richiesti nel 2020

business management industry

Industria 4.0: la rivoluzione digitale nella manifattura

crowdfunding industry

MPD Partners, Coccoli: “Sosteniamo le PMI in una fase difficile in modo concreto e collaborativo”