TheranostiCentre è una PMI innovativa che ha inventato e brevettato un generatore di neutroni per la radioterapia intra-operatoria, denominata IORT, che consente di trattare i tumori solidi più profondi e avanzati, preservando i tessuti biologici circostanti. Il nuovo dispositivo medicale si chiama NEUTRONBRUSH® ed è un sistema efficiente, sicuro, mobile e compatto, che non contiene sorgenti radioattive, ed è posizionabile in sala operatoria. Abbiamo parlato del progetto con il co-founder e direttore scientifico, Maurizio Martellini.
TheranostiCentre è nata sei anni fa. È un hub di scienziati e tecnici coordinati dai suoi esperti che collaborano con ENEA. L’obiettivo principale è quello di sviluppare nuove tecnologie nell’ambito della radioterapia, poiché a livello globale i tumori solidi sono sempre più diffusi. Occorre quindi una radioterapia più avanzata ed efficiente.
TheranostiCentre ha già ottenuto, nel suo breve percorso, 5 brevetti europei, 3 assegnati e 2 depositati. Ha inoltre siglato un accordo di collaborazione con il Dipartimento di Oncologia del Policlinico di Bari ed è in fase di definizione di ulteriori accordi con importanti enti di radioterapia e radiobiologia italiani.
La sede legale di TheranostiCentre è a Milano, mentre il laboratorio di ricerca si trova in Emilia-Romagna all’interno del Centro Ricerche ENEA del Brasimone, che ospita un'area dedicata alla prototipazione e certificazione delle apparecchiature di TheranostiCentre, precisamente il NEUTRONBRUSH®.
Gli obiettivi sono legati allo sviluppo di nuove tecnologie di radioterapia con fasci di energia ad elevata intensità, localizzabili sopra la zona tumorale. Le tecnologie attuali richiedono l’esatta focalizzazione, raggiungibile non senza difficoltà, di diversi fasci di radiazione, senza escludere il rischio dei cosiddetti tumori secondari indotti dalla radiazione stessa. La nostra ambizione - che è poi l’ambizione della ricerca oncologica in generale - è che la radioterapia possa attivare una sorta di “vaccino radiologico”, cioè che possa stimolare la risposta del sistema immunitario, in grado di eliminare le cellule tumorali. Per fare ciò la radioterapia deve usare fasci di radiazione ad alta efficienza, come i neutroni emessi dal NEUTRONBRUSH®.
TheranostiCentre ha creato un irradiatore a neutroni, un’apparecchiatura che emette una radiazione circa 17 volte più elevata rispetto alle radiazioni legate ad altre particelle e ai raggi-X. Per fare ciò utilizziamo, per la prima volta, dei neutroni “soffici”, come direbbe un fisico, cioè a bassa energia. La radioterapia a neutroni veniva già utilizzata negli anni Settanta, ma con neutroni di energia troppo elevata, poiché prodotti da reattori nucleari.
Inoltre, per ridurre le neoplasie secondarie l’idea è quella di utilizzare una procedura clinica già abbastanza diffusa a livello globale, e cioè la radioterapia intra-operatoria, IORT. In sostanza il chirurgo rimuove la massa tumorale principale e il radioterapista irradia subito dopo la cavità chirurgica. Questo garantisce di preservare i tessuti circostanti, nonché di arrivare in profondità. I neutroni raggiungono una profondità di 8 cm., al contrario degli elettroni che non vanno oltre i 2 cm. di profondità.
NEUTRONBRUSH®: l'apparecchiatura per la radioterapia intra-operatoria a neutroni
Scopri il crowdfunding →I punti di forza di TheranostiCentre sono sicuramente i brevetti già ottenuti: 3 assegnati e 2 depositati, di cui il più recente riguarda il prodotto con le sue specifiche tecniche, il team multiscientifico e le collaborazioni sia con ENEA che con altre strutture anche internazionali (Kingston University di Londra, King’s College e altri consulenti).
Bisogna considerare che attualmente non vi sono in Europa o nel resto del mondo ricerche e tecnologie simili, che trattano una nuova e più efficace radioterapia a neutroni. C’è la necessità a livello mondiale di trovare nuove cure contro il cancro che permettano dei trattamenti personalizzati, sia sui diversi tipi di pazienti che sui diversi tipi di tumore; la nostra tecnologia permette proprio il trattamento dei tumori solidi sia più profondi che a stadio più avanzato.
Sarà un dispositivo leggero, maneggevole e senza emissione di sostanze radioattive quando è spento, posizionabile in sala operatoria senza interventi strutturali.
Il nostro obiettivo minimo è di raggiungere i 100mila euro di raccolta, mentre quello più ambizioso è di raccoglierne 300.000. Con la raccolta minima copriremmo le spese per il brevetto della nostra apparecchiatura, mentre con l’obiettivo più ambizioso, che speriamo naturalmente di raggiungere, potremo portare a termine le attività di prototipazione, testing, validazione e certificazione, per poi concentrarci sul lancio del prodotto sul mercato.