Nicola Leffi, Starwordzz: “Stiamo preparando il futuro dei viaggi studio”

Redazione BacktoWork 24/03/2022

In quel sottoinsieme del mercato EdTech (Education & Technology) che riguarda i viaggi studio c’è una realtà tutta italiana che punta molto in alto e non solo nel nostro Paese… Andiamo a scoprirla con le parole del suo fondatore e Ceo, Nicola Leffi

Un marketplace digitale nel quale la domanda e l’offerta di esperienze di studio internazionali si incontrano. È l’idea che sta alla base di Starwordzz, start-up del comparto Education nata lo scorso anno sulla base di una grande (e amara) considerazione: nel mondo dei viaggi studio l’innovazione si è fermata a cinquant’anni fa.

Tale intuizione si ritrova, poi, a essere confermata dall’esperienza diretta del fondatore, Nicola Leffi, manager di lungo corso nel settore finanziario, e di sua moglie Vanessa, che di mestiere fa l’insegnante.

Ciò avviene quando, sei anni fa, Nicola decide di affiancarla nella creazione di un tour operator specializzato in viaggi studio e, cifre alla mano, si rende conto che quella arretratezza afferisce un mercato dalle potenzialità enormi che mette l’Italia in cima tra i Paesi europei per volume di studenti e ha un turnover di 700 milioni di euro e che rappresenta soltanto una frazione del cosiddetto EdTech (Education & Technology), un universo economico molto più ampio che oggi vale 180 miliardi di dollari ed è destinato a triplicare entro il primo lustro di questo decennio.

Insieme immaginano un modello di business ispirato a Booking.com che possa risultare interessante per tutte le parti coinvolte nella filiera. Gli studenti e le famiglie in primis, per via dell’opportunità di avere in tempi più rapidi i risultati di ricerca desiderati ma anche per la possibilità di procedere direttamente all’acquisto del programma scelto.

I tour operator sarebbero diventati partner commerciali per ampliare la propria market share andando a raggiungere clienti che normalmente non avrebbero acquisto da soli.

Che cosa apprende dai social media una società come la vostra che si rivolge a un target che sui social ha istituito una sorta di residenza parallela?

La doppia Z finale del nostro nome strizza l’occhio alla Generazione Z, quella dei nativi digitali sempre più coinvolta in prima persona nella ricerca di esperienze formative all’estero.

Proprio per questo motivo, monitoriamo costantemente le tendenze del mondo social e da quelli più usati dai ragazzi, Instagram in testa, abbiamo preso la gestualità e l’immediatezza di utilizzo. 

Quale tipo di studio state facendo sulle interfacce più adatte a parlare con il vostro target (chat, sistema di pagamento, navigazione dei contenuti, eccetera)?

La piattaforma offre molteplici modalità (live chat, instant messaging, Whatsapp, Zoom via Calendly) di comunicare con lo Star Tutor: l’esperto a disposizione per aiutare a scegliere il programma giusto per ogni partecipante. Si tratta di un’innovazione propria del nostro marketplace. Abbiamo creato questa figura per rispondere alle esigenze dei clienti che, secondo l’analisi di mercato che abbiamo realizzato, avrebbero comprato programmi impegnativi, non solo dal punto di vista economico, se avessero avuto un consulente a supporto. Le prime vendite hanno confermato questo dato: il 90% dei clienti iscritti si sono rivolti allo Star Tutor.

Starwordzz

Viaggi studio all’estero in pochi click e con un esperto a disposizione

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La funzione “compara” fa pensare alla possibilità di abilitare una grande rete di partner per le diverse soluzioni di viaggio…

La funzione compara è il cuore della nostra piattaforma, poiché permette di ridurre costi e tempi della ricerca tradizionale e facilita la scelta proprio perché normalizza il dato.

A proposito dei nostri partner, la prima attività in cui si è impegnato il team è stato l’onboarding delle agenzie e dei tour operator. A monte è stata fatta una scelta precisa di non disintermediare perché il pubblico italiano non è ancora pronto ad acquistare un soggiorno studio direttamente dalla scuola irlandese o australiana ma sente la necessità dell’agenzia che lo segua passo passo e gli fornisca il pacchetto completo. 

Oltre all’uso di una piattaforma tecnologica avete pensato a un modello di gamification per fidelizzare gli utenti?

La creazione della community di studenti e viaggiatori, anche passati, è uno dei goal che Starwordzz si propone. Il primo passo è stato lanciare il blog, che in pochi giorni ha avuto moltissime visite e, successivamente, implementare le recensioni (i primi studenti partiranno in estate) direttamente sulla piattaforma con crosslink ai social. 

Gli influencer legati al viaggio sono sempre più importanti per realizzare campagne di successo in termini di ritorno sull’investimento. Credete nell’efficacia di questo tipo di modello? Se sì, come pensate di reclutarli?

Stiamo attualmente valutando operazioni di questo tipo.

Quali sono i vostri competitor e che cosa vi distingue dalla concorrenza?

Né in Italia né all’estero esistono piattaforme simili a Starwordzz. All’estero, soprattutto in Canada, esistono realtà che per certi versi possono essere coniderate simili, ma che in realtà effettuano una disintermediazione pura per il segmento universitario. 

Quali sono gli obiettivi della campagna di crowdfuding?

La campagna di crowdfunding serve a sostenere la crescita di Starwordzz sia in Italia che all’estero. Abbiamo infatti creato la Ltd a Londra per lo sviluppo dei mercati emergenti del settore Education.

Quali sono gli sviluppi futuri del progetto e gli obiettivi a medio-lungo termine?

Il progetto si propone di diventare il punto di riferimento per studenti e famiglie, ma anche per professionisti ed HR delle aziende (con la sezione dedicata ai corsi business). In termini numerici questo si traduce nel coprire il 30% del mercato italiano e il 10% di quello mondiale in 5 anni.


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