Chi investe in un’azienda o in un’attività ha la necessità di conoscere come viene remunerato il capitale conferito e quali sono le possibilità di guadagno, per valutare il progetto di investimento in relazione al livello di rischio e la convenienza rispetto ad altri possibili investimenti o impieghi del proprio denaro. L'indicatore più frequentemente utilizzato a tale scopo è il Return on equity o Rendimento del capitale investito.
Il ROE indica la redditività del capitale proprio di un’azienda come rapporto tra risultati conseguiti e mezzi impiegati, esprimendo in percentuale quanto profitto è stato generato sulla base del capitale investito nell’azienda dagli azionisti, e si calcola dividendo l’utile netto per il patrimonio netto della società. In formula:
ROE = (Reddito Netto d'esercizio / Capitale proprio impiegato in media nell’esercizio) x 100
Il ROE indica quindi il tasso di remunerazione del capitale di rischio ed esprime in definitiva la capacità del management di investire con profitto i capitali ricevuti dagli azionisti di una società.
Per valutare la redditività di una società, analisti e investitori spesso confrontano il ROE con il rendimento di attività o titoli a rischio nullo o molto basso quali ad esempio i titoli di stato. Il motivo è comprendere se il livello di rischio è appropriato in funzione della redditività raggiunta. La differenza fra il ROE della società ed il rendimento di un titolo risk-free determina infatti il premio al rischio, ovvero il premio che viene concesso all’investitore/finanziatore che sceglie di conferire capitali in un’attività rischiosa anziché acquistare titoli a rischio zero o molto basso. Se la società intraprende investimenti rischiosi a profittabilità bassa o di poco superiore a quella dei titoli di stato, l’investitore avrà interesse a spostare il capitale su titoli meno rischiosi caratterizzati da una redditività simile oppure su titoli più rischiosi ma dotati di una redditività superiore.