Gli operatori VC sembrano guardare con fiducia alle prospettive di ripresa e rafforzano l’attività di investimento nelle startup italiane. Secondo gli ultimi dati relativi ai primi sei mesi del 2021 rilevati dal Venture Capital Monitor, crescono sia il numero delle operazioni che l’apporto di capitali in realtà e progetti in fase early stage.
La ricerca dell’Osservatorio VeM attivo presso la Liuc Business School fornisce numeri incoraggianti: nel primo semestre (contando sia gli investimenti initial che follow-on) sono state realizzate 112 operazioni, in crescita del +49% a fronte delle 75 registrate un anno prima. I nuovi investimenti, initial, sono passati da 59 a 105.
Per quanto riguarda l’ammontare investito, sia da operatori domestici che esteri, in startup con sede in Italia, il valore si attesta a 399 milioni di euro distribuiti su 100 round, in aumento rispetto ai 216 milioni per 69 round del primo semestre 2020. Allo stesso modo, cresce anche l’ammontare investito in realtà estere fondate da imprenditori italiani, che passa da 21 milioni a 379 milioni di euro e da 6 a 12 operazioni. Sommando queste due componenti, l’investimento complessivo si attesta a 778 milioni (erano 237 nel primo semestre 2020).
Con riferimento all'attività di corporate venture capital, nel primo semestre dell’anno si conferma la tendenza recente che vede un rafforzamento della presenza delle imprese nelle attività di venture capital. In particolare, la partecipazione delle corporate negli investimenti a supporto delle realtà imprenditoriali nascenti o nella fase di primo sviluppo ha riguardato circa il 44% dei round complessivi, una percentuale in netto aumento rispetto al 2020.
“Guardando ai dati del primo semestre si nota come la partecipazione delle corporate ai round di venture capital sia in costante crescita”, afferma Anna Gervasoni, professore Liuc - Università Cattaneo. “Questo dimostra che le imprese italiane credono e investono in prima persona nell’innovazione perché consapevoli che solo così si può puntare ad una crescita aziendale e a un consolidamento della propria attività in un mondo globalizzato e sempre più competitivo”.
Relativamente alle sole startup con sede in Italia, venture capital e corporate venture capital hanno investito 175 milioni di euro su 67 round, le attività di sindacato tra venture capital, corporate venture capital e business angel hanno fatto registrare investimenti pari a 224 milioni di euro, su 33 operazioni.
Si intensifica anche l’attività dei business angels, che mostrano una crescente propensione ad investire insieme ai fondi di venture capital. Nel primo semestre hanno contribuito, da soli e in sindacato, a oltre la metà degli investimenti di venture capital in Italia, per un ammontare di 261 milioni di euro, suddiviso in 61 round.
Come per gli anni passati, a livello di investimenti initial, la Lombardia è la regione in cui si concentra il maggior numero di società target, 39, coprendo il 38% del mercato (era il 47% nel 2019, ma con un numero inferiore di deal, 28). Seguono Lazio (9%) e Piemonte (8%).
Dal punto di vista settoriale, è l’ICT ad attirare maggiormente l’interesse degli investitori di venture capital, rappresentando una quota del 37% sul totale del mercato. L’ICT è costituito per un 29% da operazioni su startup nel comparto dei digital consumer services, e per il 71% su società con focus su enterprise technologies.
A seguire, quasi il 16% degli investimenti initial è diretto verso l’healthcare e poco meno del 15% verso i servizi finanziari.