Quello del turismo è stato uno dei settori che ha subito maggiori perdite durante la pandemia di coronavirus a causa del lockdown e delle limitazioni agli spostamenti: se il 2020 è stato catastrofico, per il 2021 l’incertezza regna ancora sovrana nel settore.
Secondo un rapporto ISTAT, nei primi otto mesi del 2020 il numero delle notti trascorse nelle strutture ricettive italiane è calato del 50,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente con quasi 192 milioni di presenze in meno. Un trend in linea con ciò che è accaduto nell’Unione Europea, dove l’Eurostat ha calcolato una percentuale di diminuzione di oltre il 50%. Gli effetti della pandemia sono stati evidenti sin da febbraio con il blocco dei primi voli e l’istituzione delle zone rosse che hanno portato ad un calo del 12% degli arrivi e del 5% delle presenze.
Durante i mesi del lockdown, in particolare tra l’11 marzo e il 4 maggio, la domanda ha subito un azzeramento quasi totale e le presenze nelle strutture ricettive sono diminuite del 91% rispetto a quelle dello stesso periodo del 2019, pari a quasi 74 milioni di perdite. Il calo maggiore si è registrato nel mese di aprile con un -95,4% mentre a maggio si è registrato un -92,9% e a marzo un -82,4%. A giugno, una volta allentate le restrizioni e resi possibili gli spostamenti, i flussi turistici hanno iniziato una timida risalita anche se le presenze totali hanno rappresentato solo il 21% di quelle registrate a giugno 2019.
Per quanto riguarda il trimestre estivo, il turismo ha assistito ad un recupero parziale soprattutto nel mese di agosto. Le presenze totali sono infatti diminuite del 36% pari ad una perdita di 74,2 milioni. In particolare rispetto allo stesso mese dell’anno precedente la flessione delle presenze totali è stata pari pari a -49% a luglio e -26,1% ad agosto, soprattutto grazie alla componente domestica che ha registrato cali meno consistenti di quella straniera (rispettivamente -6,7% e -54,7%). Complice l’aumento dei contagi durante l’estate, a settembre la variazione negativa delle presenze totali è tornata ad ampliarsi.
Il settore più in crisi del comparto turistico è stato quello alberghiero: le presenze registrate nei primi nove mesi del 2020 sono meno della metà (il 46%) di quelle rilevate nel 2019, mentre quelle del settore extra alberghiero il 54,4%. In particolare nel trimestre estivo le flessioni sono state pari, rispettivamente, a -39,7% e -31,1%.
Data l’imprevedibilità della situazione epidemiologica, è difficile fare previsioni precise sull’evoluzione del settore del turismo nel 2021. Tuttavia gli analisti hanno ipotizzato alcuni trend che potrebbero caratterizzarlo servendosi dei dati degli istituti di ricerca nonché dei siti utilizzati per le prenotazioni.
La prima tendenza osservabile è quella ai viaggi in prossimità. Non avendo la certezza di potersi muovere in libertà, i turisti opteranno per soggiorni a breve percorrenza preferendo esperienze e attività che da una parte non mettano a rischio il portafoglio e dall’altra riducano la possibilità di rimanere bloccati vedendosi il proprio volo o treno cancellato da un momento all’altro. Oltre che più vicini, saranno prediletti anche i viaggi più brevi: Booking.com ha stimato che più della metà dei viaggiatori (53%) desidera fare vacanze più corte nel 2021 rispetto al 2019.
Un altro trend ravvisabile è la preferibilità di soluzioni che consentano il distanziamento sociale e favoriscano condizioni di igiene personale. Secondo una ricerca effettuata da TripAdvisor, la fiducia nella sicurezza nei viaggi differisce fortemente tra paesi: in testa alla classifica ci sarebbero gli Stati Uniti, seguiti da Singapore e Australia. Si prospetta dunque una tendenza al turismo outdoor dove mantenere le distanze interpersonali risulta più semplice. I viaggiatori del 2021 tenderanno dunque a preferire i luoghi meno affollati come la montagna e la campagna, possibilmente in compagnia di persone selezionate e in luoghi poco noti.
il primo tool di brand reputation per l’igiene e la pulizia nel settore Travel & Hospitality
Scopri il crowdfunding →Un altro criterio che caratterizzerà le vacanze del 2021 sarà l’impatto economico delle scelte d’acquisto. A tal proposito gli analisti ritengono che i turisti tenderanno a privilegiare le comunità che più di altre hanno subito perdite e sono state colpite dalle restrizioni. Un rapporto di Booking sostiene infatti che i turisti sono desiderosi di supportare il settore nella sua ripresa (70%) e desiderano che le loro prenotazioni future aiutino a ricostruire le comunità in tutto il mondo (67%).
Dato che alcune abitudini sviluppate in tempi di pandemia rimarranno insediate nella vita quotidiana, non si esclude che, nonostante il desiderio di tornare alla normalità, alcuni cittadini scelgano di intraprendere esperienze online e virtuali. Molte guide e tour operator stanno a tal proposito lavorando per proporre ai propri clienti esperienze di viaggio, di riscoperta e di apprendimento che possano essere veicolate in maniera digitale.
Un’altra tendenza rilevata dagli analisti per il 2021 è quella al South Working. Si tratta di un fenomeno tipicamente italiano per cui i lavoratori residenti nel settentrione che possono ricorrere allo smart working scelgono di tornare nel loro paese di origine in meridione per produrre da remoto. Un trend già registrato durante la prima ondata di contagi in cui Skyscanner aveva riscntrato un aumento significativo delle ricerche per voli di sola andata. Stando ad una ricerca di Business Insider Italia effettuata a novembre 2020 sarebbero già 45 mila i South Workers in Italia.
Ultimo elemento che si stima riguarderà il turismo nel 2021 sarà una diminuzione dell’overtourism per abbracciare la sostenibilità, cosa che permetterà alle città d’arte più colpite di riorganizzarsi verso questa prospettiva. Secondo quanto riportato da Booking.com oltre la metà (53%) dei viaggiatori globali desidera infatti viaggiare in modo più sostenibile in futuro e più di due terzi (69%) si aspetta che l’industria dei viaggi offra opzioni di viaggio più sostenibili. Per questo tra le iniziative più apprezzate dai turisti vi sono le offerte di pacchetti di viaggio attrattivi e non in alta stagione e le proposte di destinazioni alternative per prevenire il sovraffollamento.