Nata più di dieci anni fa dal mondo Bitcoin e criptovalute, la Blockchain è oggi entrata nelle nostre vite in molti modi diversi. Nel 2020 la cosiddetta “finanza decentralizzata” ha visto moltiplicare applicazioni, utenti e capitale investito, mentre è cresciuto l'utilizzo di criptovalute e stablecoin. Ma le tecnologie Blockchain hanno continuato a svilupparsi e sono sempre più utilizzate dalle imprese anche in ambiti diversi dalla finanza, dall'agroalimentare alle utility, dai media all’advertising, dalla logistica alle assicurazioni, per migliorare i processi aziendali e creare nuove opportunità e modelli di business.
Dare una definizione univoca e definitiva di blockchain appare molto difficile: diverse sono le prospettive d’utilizzo e le applicazioni pratiche e, di conseguenza, le chiavi di lettura e le interpretazioni che se ne possono dare.
Le soluzioni tecnologiche definite come Blockchain rientrano nell’ambito delle Distributed Ledger Technologies (DLT), soluzioni basate su “registri distribuiti”, ovvero archivi o database condivisi da più soggetti, che li gestiscono senza l’intervento di strutture centrali di autorizzazione, controllo e validazione. In altre parole è grazie alla collaborazione tra i nodi della rete - e senza la presenza di un’autorità centrale - che avviene il processo di gestione e aggiornamento dei registri, rendendo possibile aggiungere e archiviare nuovi dati, in modo aperto, condiviso, trasparente e visibile a tutti i partecipanti.
La blockchain è una sottofamiglia delle DLT in cui il registro distribuito è strutturato come una catena di blocchi contenenti dati e informazioni (per esempio transazioni) e i blocchi sono tra di loro concatenati tramite crittografia. La verifica e approvazione degli aggiornamenti al registro è affidata ad un meccanismo di consenso distribuito, di controllo reciproco e consensuale tra i nodi della rete.
Una copia aggiornata del registro è in possesso di ciascun nodo. La stesso dato è dunque presente e memorizzato su tutti i nodi e pertanto è di fatto immodificabile. Ogni operazione effettuata deve essere infatti verificata e confermata automaticamente da tutti i singoli nodi (o dalla maggioranza di essi) attraverso algoritmi di consenso e software di crittografia che permettono di mantenere la sicurezza e l’immutabilità dei dati del registro.
La blockchain può essere considerata in questo senso un nuovo paradigma per la gestione delle informazioni perché in grado di garantire e certificare la storia completa di tutti i dati e di tutte le operazioni collegate a ciascuna transazione.
Emerge così quella che è una caratteristica fondamentale di questa tecnologia: attraverso la blockchain è possibile trasferire un asset digitale - che può essere una criptovaluta o un token - preservandone e garantendone l’unicità e l’inalterabilità.
Un token è un asset di valore basato sulla blockchain che può essere scambiato tra due parti senza che sia necessaria l’azione di un intermediario. Può essere visto come un insieme di informazioni digitali in grado di conferire un diritto di proprietà ad un soggetto sull’insieme stesso di informazioni che sono registrate su un archivio blockchain e che possono essere trasferite tramite un protocollo. Ma il token potrebbe eventualmente incorporare anche altri diritti addizionali.
Il Bitcoin può essere considerato il primo esempio di token digitale, ma in poco tempo ne sono apparsi tanti altri, alcuni partendo proprio dall’esperienza del Bitcoin stesso, altri utilizzando nuovi modelli e nuovo codice come ad esempio la blockchain Ethereum.
Oltre ai token di criptovalute, si stanno rapidamente diffondendo altre tipologie di token digitali, da quelli assimilabili ai titoli di credito ai token utilizzati per i pagamenti o per la gestione di prestazioni di servizi. Negli ultimi mesi hanno attirato grande attenzione gli NFT, acronimo di Non Fungible Token, ossia asset digitali creati su piattaforme Blockchain sotto forma di token che rappresentano oggetti digitali unici e riconoscibili, non fungibili appunto. Gli NFT permettono la creazione di opere d’arte digitali uniche registrate sulla Blockchain, oppure la “tokenizzazione” di opere d’arte fisiche, la creazione di una rappresentazione digitale unica di un bene del mondo reale.