Costantino Menna (ETESIAS): "Innovazione nel settore delle costruzioni attraverso la stampa 3D"

Redazione BacktoWork 03/07/2023

Il founder di ETESIAS si trova al timone di un'azienda altamente innovativa che sta cogliendo l'opportunità offerta dal crescente mercato della stampa 3D nel settore delle costruzioni. Secondo uno studio condotto da Grand View Research, Inc., ci si aspetta che entro il 2030, la dimensione globale del mercato della stampa 3D per il settore delle costruzioni raggiunga i 5 miliardi di dollari, con un tasso di crescita annuale composto del 100,7%.

La tecnologia della stampa 3D si sta affermando come una soluzione innovativa nel settore delle infrastrutture e dell'edilizia, consentendo la costruzione di strutture complesse in modo più accurato, veloce ed economico. Inoltre questa tecnologia consente di ridurre gli sprechi e utilizzare materiali più eco-compatibili rispetto ai metodi tradizionali. 

In questo contesto, l'industria delle costruzioni è pronta ad abbracciare le tecniche dell'additive manufacturing, e diverse aziende stanno già lavorando in questo campo, registrando una crescita significativa in Nord America, Europa e negli Emirati Arabi.

Nell'intervista che segue, esploreremo la visione del founder di ETESIAS, Costantino Menna, e il ruolo che la sua startup svolge nel promuovere l'innovazione nel settore delle costruzioni attraverso l'utilizzo della stampa 3D. Discuteremo dei vantaggi, delle sfide e delle opportunità che la tecnologia offre e scopriremo come ETESIAS si posiziona in questo mercato in rapida evoluzione.

Qual è stata la genesi del progetto ETESIAS, come è nata l'idea di utilizzare la stampa 3D per il settore edile?

Il progetto Etesias nasce dalla forte esigenza di introdurre innovazione nel settore e superare le criticità legate alle tecniche tradizionali di costruzione in calcestruzzo (e non), come ad esempio il dispendio di risorse materiali ed economiche (si pensi alle grandi quantità di legno utilizzate per le casseforme), la crescente mancanza di manodopera, l’alto tasso di infortuni sul lavoro e il forte inquinamento della filiera del calcestruzzo il cui utilizzo non è ottimizzato in ottica di utilizzo di materiale nelle varie applicazioni. Con questi presupposti, alcuni concepts avviati nell’ambito universitario basati sul free-form design ed automazione (poi diventati brevetti) sono stati portati ad uno stadio di sviluppo avanzato in collaborazione con Materias.

ETESIAS

L'innovazione del settore delle costruzioni attraverso la stampa 3D

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In che modo la vostra tecnologia può affrontare la mancanza di manodopera nel settore delle costruzioni? Come l'automazione offerta dalla stampa 3D può migliorare l'efficienza?

La stampa 3D, ma più in generale la fabbricazione digitale, mira a sostituire le operazioni che necessitano l’utilizzo di manodopera con procedure digitali e macchine automatizzate con vantaggi che impattano anche sulla  sicurezza in fase di esecuzione dei lavori. In tal senso, è molto plausibile che il cantiere del futuro (4.0) sarà caratterizzato da robot e dispositivi automatici programmati e controllati da tecnici specializzati a beneficio della qualità dei manufatti costruiti la cui produzione sarà direttamente collegata alla fase di progettazione digitale e quindi maggiormente affidabile e controllata.

Quali sono i vantaggi principali in termini di sostenibilità offerti dall'uso della stampa 3D per la produzione di elementi prefabbricati in cemento armato? In che modo riuscite a ridurre l'impatto ambientale del settore delle costruzioni?

La filiera del cemento è una delle più inquinanti del pianeta, con l’emissione di 2,8 miliardi di tonnellate di CO2 e la produzione di milioni di tonnellate di rifiuti ogni anno. Nell’impossibilità di sostituire a breve termine il cemento nei materiali strutturali come il calcestruzzo, l’impiego della stampa 3D può consentire una concezione e realizzazione esecutiva “ottimizzata” di un elemento o manufatto, per il quale è possibile ridurre l’uso del materiale fino al 50% del peso (e conseguente carbon footprint), pur mantenendo le stesse performance strutturali. A questo si aggiunge la possibilità di riutilizzare le materie prime seconde derivanti da altri processi industriali (come ad esempio dalle demolizioni) come inerti per le mescole cementizie che vengono utilizzate per la stampa, garantendo il riciclo/circolarità dei materiali.

Potresti raccontarci un caso di studio o un progetto significativo in cui la tecnologia di ETESIAS è stata utilizzata con successo? Quali sono stati i risultati raggiunti in termini di tempi di produzione, costi e qualità?

Ci piace citare il caso di un costruttore degli Emirati Arabi per una commessa che va dal design architettonico e strutturale alla fabbricazione di un piccolo manufatto edilizio da  utilizzare come “guardian room” posto in corrispondenza di parchi residenziali di Dubai. La proposta di Etesias si è concretizzata in un manufatto composto da elementi assemblabili complessi, stampati in 3D.

Per significare la versatilità del campo di applicazioni va citata la commessa di Italcementi e Calcestruzzi S.p.A. per ingegnerizzare e realizzare in stampa 3D il prototipo in scala di un palazzetto sportivo di nuova costruzione da realizzarsi in tempi strettissimi. 

Come vedete l'adozione della stampa 3D nel settore delle costruzioni nel prossimo futuro? Cosa pensate che sia necessario per promuovere un maggiore utilizzo di questa tecnologia?

L’adozione della stampa 3D nel settore delle costruzioni nel prossimo futuro è testimoniata dal crescente interesse (basti guardare ai trend degli ultimi 3 anni) da parte degli operatori del settore e dal grande numero di aziende e startup già attive su questi temi che nel resto del mondo stanno registrando grandi profitti. Al fine di promuovere un maggiore utilizzo di questa tecnologia risultano fondamentali gli investimenti nel settore della ricerca e sviluppo, l’adeguamento delle normative che regolano l’ambito delle costruzioni e la collaborazione tra i vari attori che contribuiscono al processo di costruzione 4.0 (committenti, costruttori, ingegneri, architetti, tecnici).

Quali sono gli ostacoli principali che avete incontrato nel posizionare la vostra tecnologia sul mercato? Come state affrontando tali sfide?

Uno degli ostacoli più rilevanti che abbiamo incontrato nel nostro percorso è, senza dubbio, il mercato, soprattutto quello italiano. Infatti, Etesias si inserisce in un contesto altamente conservatore e tradizionalista, poco incline all’innovazione e alla sperimentazione di nuovi processi, in cui i costi aggiuntivi per il progresso tecnico non risultano competitivi per il settore. A questo si aggiungono le difficoltà normative per il territorio italiano caratterizzato da elevato rischio sismico che richiede procedure di progetto ed approvazione molto stringenti.

Una ulteriore sfida è stata rappresentata dal reperimento e l’affinamento della tecnologia robotica per riuscire ad utilizzarla con le mescole cementizie. Tale difficoltà si è risolta nella definizione di un setup tecnologico e nei processi di fabbricazione che, ad oggi, fanno parte dell’asset brevettuale di Etesias. La sfida futura è quella di riuscire a sviluppare una vera e propria filiera di industria 4.0 per il settore.

Quali sono i vostri piani di espansione e crescita per il futuro? Avete in programma di collaborare con altre aziende o istituzioni nel settore delle costruzioni per promuovere l'innovazione e l'adozione della stampa 3D?

Esperita la fase di ricerca e prima sperimentazione, abbiamo in programma di creare un secondo laboratorio operativo a carattere più industriale ed accrescere il parco macchine con altri robot in modo da poter implementare una capacità produttiva adeguata ad un approccio commerciale strutturato. Per farlo ci stiamo avvalendo della collaborazione di importanti player delle tecnologie collegate al settore che dopo un periodo di proficua collaborazione stanno investendo in Estesias partecipando al primo round del crowdfunding: Ocima, società specializzata nella costruzione di sistemi robotici complessi e Imer, multinazionale leader nella produzione di pompe per il calcestruzzo. E altre ne stanno arrivando, con ciò consentendoci di strutturare al nostro interno tutta la filiera di progettazione e produzione non solo dei prodotti ma innanzitutto dele linee di processo. Ed è questo il fattore di differenziazione e di competitività rispetto alla concorrenza.

State attualmente raccogliendo capitali tramite una campagna di crowdfunding per sostenere lo sviluppo di ETESIAS: quali sono gli obiettivi che sperate di raggiungere e come il crowd può contribuire al vostro successo?

La scelta del crowdfunding è stata motivata dalla necessità di approcciare un mondo di investitori particolarmente attenti ed adusi alla sfida. Investitori adatti e sensibili ad un’opportunità di investimento connotato da una innovatività tale da non consentire ad oggi una valutazione di carattere tradizionale e la cui motivazione risiede essenzialmente nella capacità di visione delle traiettorie di sviluppo in atto. Dunque un investimento sfidante per investitori sfidanti. Ed il fatto che in questa sfida registriamo già l’adesione di operatori solidi e strutturati ci conforta non poco.

L’obiettivo è avviare questa seconda fase di prima industrializzazione del set di prodotti e servizi in portafoglio e promuoverli tramite un’azione mirata di marketing presso fiere specializzate di settore in tutta Europa. 

 


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