Fumetti d'epoca, un investimento alternativo: i più ricercati e quotazioni

Redazione BacktoWork 21/02/2021

Al giorno d’oggi la possibilità di investire in beni di diverso tipo è sempre più ampia. Si può investire in orologi di lusso, in diamanti o vini; si può scommettere sulla possibilità di guadagno collezionando whisky o quadri. Oltre ai più tradizionali modi di investire denaro (in quote societarie o hedge fund), infatti, i pleasure asset si stanno ritagliando una fetta di mercato piuttosto considerevole e tra questi l’investimento in fumetti d’epoca si sta ritagliando una fetta di mercato interessante.

Collezionare fumetti è una passione che tutti hanno avuto durante l’infanzia e in molti hanno continuato a foraggiare la propria collezione anche da grandi. Il fumetto è un mezzo espressivo diretto, molto potente e strettamente legato al mondo dell’arte. Il basso costo di un albo fa sì che chiunque possa comprarli e creare una sua piccola biblioteca dedicata ai comics. Ovviamente non tutti possono permettersi la ricerca di un pezzo molto raro sia in termini di denaro che di tempo. Ma da cosa dipende il valore e la rarità di un fumetto?

Da cosa dipende il valore di un fumetto da collezione?

Molto spesso la rarità di un fumetto coincide col valore ma non sempre è un rapporto proporzionale, possono incidere anche altri fattori. Non solo la tiratura, quindi, della prima edizione di un determinato fumetto ma anche la richiesta: sono i collezionisti a determinarne o meno il valore; può capitare che un fumetto a bassa tiratura non venga ricercato sul mercato, lasciando basso il suo valore.

Un collezionista non guarda solo al numero singolo di un fumetto ma, quando presente, a tutta la serie: una collezione intera, in ottime condizione in tutti i suoi numeri, avrà valore maggiore di una singola uscita.

Anno di pubblicazione e stato di conservazione sono strettamente legati: se è vero che i fumetti di maggior valore sono quelli della cosiddetta Golden Age – tra gli anni ‘30 e ‘50 – è altrettanto vero che la carta utilizzata in quel periodo era di bassa qualità, più facile quindi all’usura.

Ai giorni nostri le case editrici che pubblicano fumetti assecondano e in qualche modo incoraggiano i collezionisti. Moltissimi sono i numeri che escono con copertina variant, in edizione limitata, per il mercato collezionistico.

Il mercato dei comics in Italia

Per quel che concerne il mercato italiano Mondadori e Bonelli sono le case editrici che più hanno contribuito alla cultura del fumetto. Personaggi come Tex, Zagor, Dylan Dog, Nathan Never sono diventati iconici grazie alla casa editrice fondata da Sergio Bonelli e i cui albi sono molto ambiti.

Non solo Sergio Bonelli editore ma anche personaggi come il re del crimine, Diabolik, sono entrati nella storia culturale del nostro Paese e nelle mire dei collezionisti.

Senza dimenticare Topolino, il topo più famoso della storia. 

Quali sono i fumetti che valgono di più?

Il primo numero di Action Comics, pubblicato in cento copie nel 1939, è stato venduto per 3,2 milioni di dollari. Detective Comics numero 27, con la prima avventura di Batman ha un prezzo superiore a 1,4 milioni di dollari. La prima apparizione dell’Uomo Ragno ha una quotazione di 1,1 milioni di dollari e la prima avventura di Superman può costare anche 600.000 dollari.

Sono solo esempi, secondo dati ufficiali, per descrivere un fenomeno interessante.

Tra i fumetti italiani, tre tra i primi numeri di Tex Willer, uno dei personaggi più amati del fumetto nostrano; la prima edizione del primo numero di Topolino e il primo numero di Diabolik sono i più famosi tra i collezionisti. Anche Dylan Dog, l’indagatore dell’incubo creato da Tiziano Sclavi, pur essendo più recente dei precedenti, con il suo primo numero del 1987, è molto richiesto.

Molto alte anche le quotazioni dei fumetti erotici di Paolo Eleuteri Serpieri.

Il mercato italiano, a differenza di quello statunitense e, per quanto riguarda l’Europa, belga e francese, ancora è di nicchia ma a guardare il numero di appassionati che frequentano le fiere del fumetto (Lucca Comics su tutti, ma anche Napoli e Catania hanno fiere con alti numeri di affluenza), il settore è in grande crescita, cosa che non rende questo tipo di investimento sicuro ma per lo meno un fenomeno da tenere d’occhio.  

 

 


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