Storicamente utilizzati come mezzo di pagamento, oggi i metalli preziosi sono per lo più strumenti di investimento o materie prime per l’industria e l’artigianato. Oro, argento e metalli appartenenti al gruppo del platino (rutenio, rodio, palladio, osmio, iridio) trovano infatti spazio di applicazione in diversi settori tra cui l’oreficeria, l’elettronica, la medicina, la fotografia e le industrie petrolifera e automobilistica.
I vantaggi dell’investimento in metalli preziosi sono legati principalmente alla loro natura di “beni rifugio” in grado di garantire stabilità e protezione del capitale, rappresentando una sorta di salvagente in caso di crisi e di iper-inflazione.
Questo deriva dalla loro rarità e inalterabilità, ma anche dal fatto che le banche centrali sono acquirenti attivi, cosa che aiuta a mantenere relativamente stabile il loro prezzo nel lungo periodo, pur in presenza di oscillazioni anche significative nel breve-medio termine.
Le variazioni dei prezzi di questi metalli dipendono da diversi fattori. Prima di tutto le aspettative di offerta e domanda e in secondo luogo il valore del dollaro USA, che è la moneta di negoziazione dei metalli preziosi (la debolezza della valuta americana può determinare un aumento dei prezzi, che viceversa tenderanno a calare in caso di rafforzamento del dollaro americano).
A influire sono anche i tassi di interesse e le politiche monetarie delle principali banche centrali del mondo: più sono bassi i primi e distese le seconde, maggiori saranno i prezzi dei metalli preziosi a causa della potenziale inflazione e dei minori rendimenti su altre attività come le obbligazioni.
I valori dipendono anche dall’andamento dell’economia reale: un contesto e prospettive non favorevoli possono aumentare la domanda di asset class considerate “sicure” e di risorse di copertura come l'oro, bene rifugio per eccellenza. A pesare è infine l’incertezza politica, che può causare l’interruzione della catena di approvvigionamento nelle regioni in cui vengono estratti i metalli, riducendo l'offerta e facendo di conseguenza aumentare i prezzi.
Chi decide di investire nei metalli preziosi ha a disposizione diverse opzioni. La prima è quella di acquistarli fisicamente, una strategia che da una parte ispira sicurezza e fiducia negli investitori, ma dall’altra comporta commissioni elevate per l'acquisto e la vendita, costi aggiuntivi per lo stoccaggio e vincolo di acquistare/vendere soltanto in orari lavorativi prestabiliti.
Un’altra possibilità di investimento è quella dell'acquisto di azioni di società che estraggono metalli preziosi. Essendo il mercato azionario molto più liquido di quello fisico, questa modalità dà all’investitore l'opportunità di ottenere un prezzo di mercato reale e con commissioni più basse. Tra gli svantaggi vi sono il fatto che il metallo prezioso non è posseduto fisicamente e che il prezzo delle azioni della società potrebbe non seguire con precisione il prezzo del metallo.
La terza opzione per investire in questo settore è quella di operare sul mercato tramite un fondo negoziato in borsa che investe direttamente in metalli preziosi o in azioni di società di metalli preziosi. È infatti possibile acquistare e vendere un Exchange Traded Fund (ETF) sulle borse valori tramite un intermediario di investimento. Anche questa modalità garantisce una maggiore liquidità rispetto al mercato fisico, così come costi inferiori sia per quanto riguarda tassi e commissioni che per lo stoccaggio (queste ultime spese sono infatti suddivise tra tutti gli investitori nell'ETF). Altri vantaggi dell’investimento in un fondo riguardano l’opportunità di generare una redditività passiva ricevendo dividendi e di diversificare facilmente e rapidamente il portafoglio. Anche in questo caso tra i “contro” vi sono la mancanza di senso di possesso fisico dell’oggetto e il fatto che alcuni ETF, solitamente quelli che investono in azioni, potrebbero non seguire esattamente il prezzo del metallo prezioso.
Gli investitori del settore hanno a disposizione un’ulteriore modalità di investimento, vale a dire quella di stipulare contratti futures. Si tratta di accordi tra due soggetti, un acquirente e un broker, per la fornitura di un bene (in questo caso un metallo prezioso) ad un prezzo prefissato. Il mercato dei futures è molto più liquido di quello fisico e offre costi di trading inferiori rispetto a quest’ultimo. In più non si avrebbero commissioni di swap e sarebbe possibile acquistare e vendere il metallo in qualsiasi momento della giornata: i futures sono infatti disponibili cinque giorni alla settimana 24 ore al giorno. I contratti hanno però scadenza breve, cosa che può rendere difficile per un trader o un istituto di investimento assumere posizioni a lungo termine. Inoltre la loro negoziazione potrebbe richiedere un investimento iniziale maggiore.
Infine, una ulteriore possibilità per gli investitori è quella di servirsi delle opzioni sui metalli preziosi. Con ciò si intendono contratti tra compratore e venditore con cui l’acquirente ha il diritto, ma non l'obbligo, di acquistare o vendere uno strumento (in questo caso il metallo) entro una scadenza prestabilita e ad un prezzo prefissato, mentre il secondo fornisce la garanzia a fronte del pagamento incassato con la vendita dell’opzione.