Il Lean Model Canvas nasce come adattamento del Business Model Canvas di Alexander Osterwalder. Ideato da Ash Maurya, il Lean canvas, è una soluzione che permette agli startupper di sviluppare, creare, comprendere e chiarire, in maniera snella, la propria idea di impresa. Assumendo l’approccio Lean Startup (lean, dall’inglese letteralmente: snello) il processo viene snellito e si evitano gli sprechi, andando a verificare subito se il prodotto o servizio offerti è richiesto sul mercato.
Il Lean Canvas, come il Business Model Canvas, è strutturato in nove blocchi con la differenza che questo nuovo paradigma prevede la sostituzione di quattro di essi. L’obiettivo è quello di avere in unico strumento tutte le risposte che servono in maniera agile, riuscendo ad analizzare tutte le variabili più importanti in una volta sola. Il precedente modello, infatti, non riusciva a trovare da solo le risposte necessarie.
Dal precedente modello sono stati tolti i blocchi circa le attività chiave, le risorse chiave, i partner chiave e la relazione col cliente. A sostituirli sono quelli riguardanti:
La compilazione del modello ha il suo punto di forza nella semplicità e nell’accessibilità aperta a tutti. Non esiste una regola univoca per la sua compilazione, è possibile interpretarlo a partire dalla propria filosofia: si può iniziare dal problema, dall’individuazione del segmento di clientela o dalle metriche chiave. Preferendo questo approccio si possono riscontrare diversi vantaggi, tra i quali:
Il Lean Model Canvas è preferibile al Business Model Canvas soprattutto se si è in fase Seed, proprio perché si sofferma sui problemi da risolvere e sulle soluzioni da offrire. Anche la Unique Value Proposition ha una sua centrale importanza, in quanto mira l’elemento differenziante come punto di forza.