Le vendite di auto elettriche o ibride sono in forte rialzo, spinte anche dagli incentivi statali. In un paese come l’Italia, che ha 8.400 km di coste, è venuto il momento di pensare a dotare anche le imbarcazioni di motorizzazioni elettriche. Ma perché il settore decolli servono incentivi, agevolazioni e una maggiore chiarezza normativa, per favorire la transizione della nautica all’elettrico, come già sta avvenendo per l’automobile. Qualcosa si sta già muovendo; a Venezia si è tenuto il lancio ufficiale di e-Dock, il prototipo della prima infrastruttura di ricarica elettrica per la nautica pensata per stimolare l’elettrificazione del trasporto nautico veneziano.
Lo sviluppo di motori a energia elettrica per la nautica richiede conseguentemente la creazione di una infrastruttura di ricarica delle batterie. Gli e-Dock sono ormeggi elettrici costituiti da una palina elettrificata per l’alimentazione e la ricarica delle imbarcazioni. Ne è stata già realizzata una dal nome Juice Box da Enel X, che sfrutta l’esperienza accumulata nel settore automotive. I fornitori di energia delle paline di ricarica possono essere diversi, proprio come nel caso delle utenze domestiche. Il funzionamento è semplice: il proprietario dell’imbarcazione potrà ormeggiare il natante alla palina e agganciare il cavo per la ricarica all’anello predisposto. Per motivi di sicurezza, il collegamento della spina all’apposita presa avviene solo una volta messo piede a terra. Per la scelta del fornitore, il controllo della ricarica e il pagamento ci si potrà servire di un’app dedicata, da scaricare sullo smartphone.
I motori elettrici per le imbarcazioni ricalcano le innovazioni e le soluzioni delle automobili, che sono però a uno stadio di commercializzazione più evoluto. Passare al motore elettrico nella nautica avrebbe numerosi vantaggi: minore manutenzione, ma soprattutto niente inquinamento, abbattendo sia l’odore sia il rumore dei motori a scoppio. Persistono ancora delle criticità, però: la più importante riguarda la tecnologia delle batterie, che consentono ancora una autonomia limitata, la mancanza di colonnine di ricarica veloce, l’assistenza e, si può presumere, un maggiore costo. Problemi come questi, comunque, non hanno frenato lo sviluppo della motorizzazione elettrica per la nautica in altri paesi europei, dove le imbarcazioni elettriche sono una realtà consolidata da decenni.
la prima colonnina elettrica multiservizi brevettata dedicata alle marine turistiche
Scopri il crowdfunding →L’ultimo report IDTechEx, “Electric Boats and Ships 2017-2027, indica chiaramente che il mercato della motorizzazione elettrica ibrida e nautica è in decisa crescita. I produttori di barche e navi elettriche sono un centinaio, il mercato per uso civile è destinato ad aumentare in fretta, fino a raggiungere, in tutto il mondo, i 20 miliardi di dollari nel 2027. Entro il 2030 si stimano circa 31 milioni di veicoli elettrici e questo trend non potrà non influenzare anche la nautica. Produttori dell’automotive come General Motors e Volvo Penta hanno annunciato di aver avviato piani per la produzione di motori marini elettrici. In Francia esiste già un ferry boat elettrico, equipaggiato con un motore della Volvo Penta alimentato da una batteria da 500 kWh di capacità, con un’autonomia di 25 km e tempi di ricarica veloce inferiori ai 20 minuti. Quello della motorizzazione elettrica per la nautica (e-Boat) e degli e-dock, le colonnine di ricarica negli approdi e nei porti turistici, sembra davvero un mercato profittevole in cui investire nei prossimi anni.